giovedì 29 aprile 2010


MARTEDì 11 MAGGIO ORE 21.00
PRESSO LA SEDE AUSER DI CERVIGNANO DEL FRIULI
DIETRO LA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA CAJU’
PRIMO INCONTRO DEL GRUPPO D’ACQUISTO FVT


Presto scadranno gli incentivi statali per installare pannelli fotovoltaici sul tetto di casa. Un gruppo di famiglie di Cervignano e non solo, sono interessate a fare questo "passo ecologico". Installare un impianto fotovoltaico non vuol dire solo aiutare l'ambiente ma anche fare un grande favore al proprio portafoglio.L’11 maggio si terrà la prima riunione informativa del gruppo d'acquisto ed è aperta a tutti coloro che vogliono avere maggiori informazioni su questa iniziativa. Anche chi non ha una casa di proprietà o abita in appartamento può trovare una valida modalità di aiutare l'ambiente attraverso l'iniziativa "adotta un kilowatt". Chi invece fosse sensibile all'argomento ma non ha capitale da investire può usufruire di un impianto interamente finanziato che diventa praticamente gratuito.
L'iniziativa non è proposta da tecnici o venditori ma da un piccolo gruppo di cervignanesi, e non ha scopo di lucro se non quello di poter avere uno sconto sulla quantità degli impianti che si acquistano.

domenica 22 novembre 2009

Incontro con Gioacchino Genchi

Domenica 6 dicembre 2009 ore 21.00
Sala Civica della Biblioteca comunale

IL CASO GENCHI:
UN UOMO IN BALIA DELLO STATO

Avremo l’opportunità di scoprire verità celate: un uomo attaccato dai media e del quale ci hanno fatto credere che intercettasse milioni di italiani. La verità è un’altra come molte che l’italia stenta a ricordare e rivelare.
Incontro con Gioacchino Genchi, consulente informatico e collaboratore di molti magistrati tra cui Giovanni Falcone e Luigi de Magistris.

domenica 8 febbraio 2009

Vorrei riportarvi alcune riflessioni sulla crisi economica che ormai sembra il preambolo di una fase di depressione decennale. vi domanderete cosa c'entra? credo che ognuno nel suo piccolo debba prendere coscienza di quello che ci circonda e dietro una crisi nascono delle opportunità che un paese come Cervignano potrebbe cogliere visto la sua dimensione. L'abbiamo scritto a quattro mani con un amica cercando di mettere insieme le notizie che per lavoro e per passione raccogliamo ogni giorno, è una lettura lunga ma credo possa essere proficua
Un Abbraccio


La crisi che stiamo vivendo è veramente profonda in quanto ha colpito la cinghia di trasmissione dell’economia: le banche, imprese private e quindi “con scopo di lucro”, il cui compito principale o attività caratteristica è il fornire alla clientela i mezzi di pagamento e di intermediazione tra offerta (famiglie) e domanda di capitali (imprese).
In condizioni economiche normali l'afflusso di denaro verso una banca per i nuovi depositi supera il deflusso di denaro per i prelievi. La banca non deve pertanto mantenere i capitali ricevuti in attesa che il depositante li ritiri, ma può conservarne solo una parte, definita riserva, per far fronte alle esigenze di cassa. Accantonata una quota dei depositi a formare la riserva, il cui ammontare dipende in Italia dalle scelte della banca oltre che da norme di legge, la parte restante dei depositi viene investita in attività redditizie.
Se questa attività viene meno la banca non assolve più al suo compito primario e può innescare gravi problemi all’intera economia, proprio come sta avvenendo.
Nell’ultimo anno i depositi presso la Banca Centrale Europea, hanno raggiunto cifre record, sintomo della scarsa fiducia delle banche verso l’intero sistema bancario e preferendo relazionarsi sempre e solo con la BCE piuttosto che con il sistema economico, visto che i finanziamenti alle imprese si sono notevolmente ridotti o, nella migliore delle ipotesi, è aumentato il loro costo. A noi cittadini viene detto, invece, di stare tranquilli e sereni e ci viene di continuo raccomandato di dare ciascuno il proprio contributo per far girare l’economia.
Il effetti un modo per uscire dalla crisi c’è, la storia ci insegna che se ne esce sempre, ma proprio questa ci dice che le soluzioni non sono quasi mai indolori e che ogni crisi porta con sé una redistribuzione della ricchezza e delle opportunità.
L'impatto maggiore della crisi economica attuale è ipotizzabile lo avranno tutte quelle aree del mondo cresciute soprattutto grazie al ricorso al credito; nel nostro paese penso che la grande città sia penalizzata rispetto alla media provincia italiana o alla periferia . Se ci soffermiamo poi sulle aree più povere del nostro paese come il Sud Italia, con alti tassi di disoccupazione ufficiale, in cui le banche hanno sempre elargito poco credito, è ipotizzabile attendersi un impatto meno forte visto che il comune cittadino non ha mai avuto la possibilità reale di sfruttare la leva creditizia.
Un esempio in Europa di stato cresciuto molto grazie alla leva finanziaria è la Grecia: con una capacità di risparmio delle famiglie molto bassa (sarebbe da verificare questo in verità), grazie al ricorso al credito ha sostenuto molto la domanda interna.
Ed ora che la leva del credito è accessibile solo a pochi eletti ritenuti ancora affidabili, quale futuro immediato è lecito attendersi?
Il contenimento della disoccupazione è il principale mezzo che i governi europei e mondiali hanno a disposizione per fronteggiare questa Recessione, la più profonda che la gran parte di noi abbia mai vissuto. La sua lunghezza dipenderà proprio dalla capacità di fronteggiarla, e per capacità intendo soprattutto dalla possibilità finanziaria.
I moderni sistemi di welfare, anche i più forti del nord Europa, funzionano se le crisi sono brevi, altrimenti gli stati non possono garantirli per periodi troppo prolungati nel tempo. I paesi in cui questo è carente da sempre come l’Italia, è pura illusione aspettarsi dei significativi ed efficaci interventi proprio in questa fase di crisi, in cui il sostegno dello stato è reclamato da troppi settori, in primis quello bancario e automobilistico, che godono i favori della politica da sempre.
Il tetto si aggiusta quando c’è bel tempo, dice un detto che mi piace ricordare spesso. Ad oggi il temporale è molto intenso.


Nella seconda fase della crisi il vero problema sarà la spirale inflazionistica ed il conseguente rialzo dei tassi da parte delle banche centrali che repentinamente e bruscamente dovranno provvedere a contenere un'inflazione che qualcuno prevede a due cifre e sarà dovuta alla messa in circolo di tutta questa liquidità che le banche centrali stanno immettendo nel sistema.
Ricordiamoci che una banca centrale non è, in linea di principio, diversa da ogni altra banca, se non per la possibilità di emettere e ritirare moneta: lo scopo è di regolare la quantità di moneta in circolazione nell'economia, mentre la banca commerciale può espandere gli impieghi nella misura in cui crescono i depositi.
La legge italiana impone alle banche di tenere riserve obbligatorie presso la Banca Centrale, in modo tale che questa possa regolare l'effetto inflazionistico generato dall'emissione di moneta: più alta è la percentuale di capitali immobilizzati presso la banca centrale, tanto minore è l'inflazione generata.

Sicuramente l'uscita dalla crisi potrà avvenire solo con un cambiamento delle regole: occorre la volontà e la capacità politica di voler disegnare un nuovo mondo, occorre l’entusiasmo di voler percorrere strade nuove. Quelle vecchie come il sostegno della domanda pubblica attraverso gli investimenti nelle grandi infrastrutture, come molti reclamano indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, ritengo non sia affatto la strada che condurrà da sola verso la soluzione.
Molti temono che questa crisi sia paragonabile a quella che vive il Giappone da quasi venti anni.
Il Giappone, a differenza di molte economie occidentali, è un paese ricco di capitali che finanzia il mondo, in primis gli Stati Uniti e il suo debito pubblico, visto che i suoi tassi bassi (0,10%-0,25%) non ne rendono profittevole l’impiego in patria, che si caratterizza per un’ economia è export – driven e bassi consumi interni legati a fattori demografici, quali l’invecchiamento della popolazione.
La profonda crisi giapponese si originò nel sistema bancario: le sue sofferenze avevano raggiunto cifre tali da rendere necessario nel tempo il finanziamento della loro cancellazione da parte dello stato. La crisi poi si diffuse nell’economia visto il modello renano prevalente: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Deflazione da un decennio, lo spauracchio di tutte le economie.

Il GIAPPONE stava per uscire dalla crisi finanziaria di durata quindicinale ed ora con la batosta son quasi falliti. è un paese in continua DEflazione cioè i prezzi scendono invece di salire (il terrore di tutte le economie) erano quasi riusciti a portare tutto a 0 ma adesso son ricaduti. i loro dati macroeconomici sono vergognosi, pensa che panasonic licenzia 15000 dipendenti e che l'unica casa automobilistica giudicata tripla A è stata clamorosamente declassata e lo sarà ancora, si pensa. l'unica cosa che consola è che hanno tantissime industrie di tecnologia "spiccia" di massa (telefonini, tv ecc.) che stanno in piedi ma come detto sopra anche panasonic non se la passa bene
I paesi anglosassoni sono tutti in crisi PIENA.
L’Inghilterra è un’economia che ha puntato tutto sullo sviluppo della City.
L'Australia è un paese esportatore, stracolmo di risorse e le politiche nazionalistiche la stanno mettendo in ginocchio. Hanno sempre avuto un'inflazione molto + alta di quella europea ed oggi arrivano ad averla sotto il 3 che per loro è bassissima.
L'irlanda che ha basato la sua economia sulle banche applicando politiche fiscali vantaggiose (tutte le banche aprivano filiali in irlanda e portavano i loro fondi comuni li), vi lascio immaginare come se la passa....

Allo stesso modo la Russia è in crisi essendo paese pieno di risorse e non legato ai consumi interni, il loro sistema bancario lo è ancora di più perchè la guerra in georgia ha portato i russi a ritirare letteralmente i soldi dalle banche per il timore di una guerra fredda, a questo si aggiunga che le banche non lavorano in moneta locale ma in dollari e quindi ancora casini su casini.
INDIA che basa tutto sull'informatica ha scoperto che le due maggiori software house del paese avevano i bilanci taroccati e questo ha fatto crollare tutto il settore.


La Cina deve prepararsi a fortissime tensioni sociali dovute alla massa di persone che stanno tornando nelle campagne, l’ultimo dato parla di 15% che lascia i centri urbanizzati, ma che ovviamente non troveranno il lavoro che avevano lasciato per andare nelle città. Tristemente li c'è una dittatura e l'esercito è molto forte.... il resto lo lascio immaginare.

Ritengo quindi che dalla crisi si uscirà solo prendendo coscienza che il mito della crescita ad oltranza è finito, e che una volta "tappati i buchi" creati dalla avidità e dalla autoreferenzialità del sistema bancario mondiale, debba essere fatto un passo indietro con regole certe che delineino un mondo dove l'attenzione agli sprechi ed agli eccessi sia il tratto prevalente.

Chi avrà la capacità di creare una rete sociale di solidarietà (caratteristica peculiare dei friulani), secondo me non deve aver timore, soprattutto se avrà la capacità di adattarsi al mondo che verrà che sarà nettamente diverso da quello che abbiamo conosciuto.

Credo che i politici del futuro saranno quelli che OGGI avranno la capacità di comprendere che con i vecchi metodi i problemi non si risolvono ma solo con una scelta nuova e radicale nel cambiamento.

In tutto questo l'Italia se la sta passando meglio... per diversi motivi e per il fatto che il nostro Premier Berlusconi non sta spendendo un euro... (fin che ce la fa).

Io sono preoccupato perchè a parte la crisi nella vendita di auto (che venivano vendute quasi esclusivamente a credito, basti pensare che la finanziaria fiat è una delle più grandi d'italia), sembra che la gente non si stia accorgendo della crisi. La flebo mediatica che SILVIO ci sta propinando sta facendo effetto. speriamo di non svegliarci di colpo dall'anestesia perchè sarebbe dolorosissimo.

QUESTA è la crisi più profonda non dovuta ad una guerra e forse questo è il suo punto di debolezza maggiore, perchè non ha risvegliato tutto quello che le guerre risvegliano... non prendetelo come un auspicio ma come una triste constatazione che l'essere umano si sveglia solo dopo aver toccato il fondo...
e dopo questa botta di ottimismo ALLEGRIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

domenica 23 novembre 2008

gestione immobili fvg e cervignanesi...

link all'intervista
sono passati 8 mesi da quando insieme all'amico Giorgio, abbiamo fatto un'intervista a Fabio Folisi e Carlo Bressan. Gli unici che anche minacciati di morte e ricattati abbiano portato avanti l'inchiesta che ha rivelato la vergogna della gestione degli immobili del Friuli Venezia Giulia.
Come cervignanese ho seguito da vicino la vicenda che potete leggere sul sito di friulinews.it di Fabio Folisi e non solo per lo sdegno che ho provato per l'accaduto, ma anche per quello verso la censura di tutti i media locali che solo adesso pubblicano una vignetta di Altan allora rifiutata anche a pagamento.
L'ho seguito però, anche perchè sono un curioso inguaribile (oltre che un ottimista)e ho scoperto che nel consiglio di amministrazione siedeva (e forse siede ancora visto che non ci è dato saperlo per l'oscuramento del sito internet), l'amministratore di una società comunale, che probabilmente, male ha vigilato sull'operato della spa regionale... speriamo che per quel che riguarda la srl comunale, svolga al meglio il lavoro per cui è pagato 12.000 euro all'anno.

Basta ai politici di professione...
Loro non mollano... ma noi nemmeno.

lunedì 10 novembre 2008

Assemblea-consiglio comunale del 10 novembre

presto on line il video dell'assemblea-consiglio comunale di ieri, riguardante il consorzio depurazione.

sabato 1 novembre 2008

il fotovoltaico di via cajù

Caro Sindaco,
apprendo che, nonostante fosse stato pubblicizzato come un fatto concreto che dimostrava la sensibilità ambientale del nostro consiglio, l'impianto fotovoltaico sulla scuola di via cajù non verrà installato. Trovo che la cosa debba quanto meno essere spiegata e gli debbe essere data la stessa pubblicità che è stata data all'annuncio dell'installazione.
Il fatto che non ci siano soldi, trovo sia una scusa, infatti l'installazione di tali impianti sarebbe fonte di reddito per il comune che dovrebbe installarli in ogni tetto a sua disposizione, e non sarebbe nemmeno da sottovalutare il fatto di installarli nel parcheggio di prossima realizzazione, vicino al parco europa. Rendendolo coperto.
La finanziaria spinge molto su questi impianti finanziando un contributo importante della durata di vent'anni, il rientro dell'investimento però è previsto in molto meno tempo dando poi risorse continue al comune. Siate lungimiranti. L'ambiente è una risorsa e può, nella fattispecie diventare un business. Abbiamo due BCC nel territorio ed altre banche che sarebbero felici di finanziare anche tramite una convenzione con il comune, l'installazione di sistemi di produzione ecosostenibile, credo basti chiedere. Non sareste nemmeno obbligati ad aumentare le tasse, anzi. Perchè non osare?
Sono sicuro che in consiglio si possano trovare le persone con la preparazione tecnica per affrontare questa sfida. I fondi sono garantiti fino al raggiungimento di una soglia di 3 gigawatt e quindi non sono infiniti. molti privati hanno capito il messaggio e stanno correndo all'installazione, il comune avrebbe diritto ad un ulteriore 5% sul conto energia e se l'installazione avvenisse proprio sulla scuola di via caju', il contributo potrebbe essere ulteriormente incrementato di un cifra fino al 30% portando il contributo per kw prodotto a 63 centesimi. Questo porterebbe l'impianto ad ammortizzarsi in 8 anni e non in 12, con conseguente ENORME guadagno da parte del comune

Le riporto un articolo apparso su comunivirtuosi.org dove parlano della provincia di Catanzaro non di Bolzano:
Le amministrazioni pubbliche che applicano politiche di riduzione delle emissioni, contribuiscono anche a far diminuire la spesa pubblica. I comuni di Olivadi, San Vito sullo Ionio e Cenadi, paesi confinanti in provincia di Catanzaro, hanno promosso il progetto "Sole, ambiente, risparmio".
Questo progetto potremmo definirlo "l'uovo di colombo", perché parte da un'idea semplicissima: fare gruppo per ottenere il massimo dei vantaggi nell'installazione dei pannelli solari e del fotovoltaico. Nei tre comuni saranno installati oltre 300 impianti, ciò significa che l'azienda installatrice ha potuto applicare sconti altrimenti impensabili. La realizzazione dell'impianto è a costo zero grazie ad un accordo concluso dai comuni con la Banca di Credito Cooperativo Centro Calabria di San Vito sullo Ionio, un protocollo d'intesa con il quale la banca si è impegnata a finanziare totalmente il costo e l'installazione dei pannelli applicando un tasso fisso del 5,90%. Ogni cittadino può avere energia pulita, autoprodotta, abbattendo drasticamente la propria spesa per la bolletta energetica. Il finanziamento sarà per un massimo di 14 anni con rate semestrali, pagate mediante gli accrediti della tariffa incentivante che il GSE effettuerà durante l'anno, su un conto corrente bancario che il cittadino dovrà aprire presso la banca.
Con le somme che il Gestore dei Servizi Elettrici erogherà al cittadino, in base alla quantità di energia prodotta e per venti anni, l'intero costo dell'impianto sarà ammortizzato in 12-14 anni, per cui nel tempo, oltre ad avere l'energia gratis, il cittadino incasserà parte della tariffa incentivante e dal dodicesimo-quattordicesimo anno in poi l'intera tariffa che ammonta a circa 600 euro all'anno per ogni KWp di fotovoltaico installato.
Per l'installazione dei pannelli fotovoltaici è stato stipulato un protocollo d'intesa con la Azienda G.F.C. – TER, che ha proposto la migliore offerta qualità/prezzo per la realizzazione dell'impianto chiavi in mano, offrendo tra l'altro la copertura assicurativa fino a 14 anni e la manutenzione gratuita dell'impianto stesso per i primi 5 anni.
La validità del progetto "Sole-Ambiente-Risparmio" è duplice: fa risparmiare denaro abbattendo il costo dell'energia elettrica e riduce le emissioni di gas serra di 1.000Kg di CO2 per ogni KWp di fotovoltaico installato.

venerdì 4 luglio 2008

Le consulenze del comune

per trasparenza, trovate le consulenze del 2006 del comune.
ovviamente non si trovano sul sito del comune.